Classifica dei migliori album del 2023… surfando il Kali Yuga


Migliori Album dell’anno

  1. Marduk – Memento Mori
    La corazzata svedese dei Marduk torna con l’ennesimo capolavoro di furia e rabbia senza freni. “Memento Mori” mostra come la creatura di Morgan Steinmeyer Håkansson, con più di trent’anni di attività alle spalle, sia ancora in cima alla catena alimentare, una bestia sempre capace di incarnare il vero spirito del metallo nero
  2. Dødheimsgard – Black Medium Current
    Come un gigantesco buco nero da cui la luce non riesce più a fuggire, Black Medium Current è un corpo celeste che con il suo campo di forza tutto cattura, una singolarità frutto di un collasso gravitazionale. Il nuovo album della band norvegese Dødheimsgard (o semplicemente DHG) sembra un relitto interstellare proveniente dal futuro più remoto. Al contempo, è sia un monito alla finitezza umana, sia uno sguardo, un ponte, gettato verso l’oltre-umano, verso le stelle più remote ed oltre.
  3. Taake – Et Hav Av Avstand
    Il freddo vento del vero Norsk Svartmetall soffia forte nei cieli di Bergen e il nuovo disco dei Taake lo incanala in una tempesta perfetta. Ecco che “Et Hav Av Avstand” (Un oceano di distanza), l’ottavo disco della band di Hoest, coglie appieno il bersaglio. Ci troviamo di fronte ad un grande e valido ritorno di uno dei migliori nomi del Black Metal norvegese, a dimostrazione un vento oscuro soffia ancora forte tra i fiordi scandinavi.
  4. Shining – Shining
    Ad ogni uscita di un nuovo album degli Shining non sai mai cosa aspettarti. L’unica cosa certa è che con Niklas Kvarforth non c’è “safe space”. Tutto può accadere ed il lato più oscuro, imprevedibile e pericoloso del vero Black Metal è lì in agguato. Il genere musicale è preso e distorto in quello che è diventato Shining Metal, brillante e fedele solo a stesso e alla propria deriva stilistica che trita assieme DSBM, prog, cantilene gotiche, morbose fantasie di vendetta e urla disumane. Tutto assume i contorni di un gioco sadomaso con il proprio pubblico e il tutto senza una parola di sicurezza: o giochi sino in fondo o te vai.
  5. Rome – Gates of Europe
    L’Europa, non quella dei burocrati e dei politici ma quella del sangue: ecco il faro che guida Rome, alias di Jérôme Reuter. Sicuramente il Nostro è un artista con gli attributi, dato che fu il primo a suonare in territorio ucraino sotto le bombe russe, presente dall’inizio della vile guerra di aggressione condotta da Vladimir Putin, dai suoi oligarchi mafiosi e dai suoi mercenari/macellai asiatici. I cancelli di Europa sono lì ad est ed il nemico è alle porte. “We Drive Est” cantavano i Death In June negli anni Ottanta ed oggi, come allora, la bestia imperialista proveniente delle steppe è sempre quella, come ci ricorda Rome nel suo nuovo album “Gates Of Europe”.
  6. Arditi – Emblem of Victory
    Attivi da più di vent’anni anni nella scena Martial Industrial, gli svedesi Arditi ne sono stati sin dall’inizio i più fieri e intransigenti rappresentanti. “Emblem of Victory”, uscito a Gennaio 2023, è il nuovo album di Henry Möller e Mårten Björkman e conferma il predominio indiscusso del duo. Nessuna resa e nessun cedimento, rispetto ad un rigore marziale che porta avanti contenuti e sonorità evidentemente scomodi e dirompenti per la società contemporanea.
  7. Vargr – FTW
    Vargr è il progetto Black Industrial / Noise di Henrik Nordvargr Björkk, gigante del lato più oscuro ed estremo della musica post industrial svedese. Come il lupo emarginato e fuorilegge da cui il Nostro prende il nome, il nordico Vargr affonda senza scampo le zanne sonore nelle sue prede. FTW è un acronimo che potrebbe tranquillamente stare per “Fuck The World”. L’album segna il ritorno sulle scene del lato più estremista del musicista svedese.
  8. Blood and Sun – Ochre
    Blood & Sun, “sangue e sole” come quelli che bagnano i monti Appalachi e si allungano in alto verso le terre canadesi e l’isola di Terranova. Quando pensiamo al Nord America non dobbiamo dimenticare che nei larghi spazi delle sue foreste qualcosa di antico si muove ancora tra le ombre degli alberi. Per parafrasare Guillaume Faye “per chi preferisce il mistero delle foreste del Nord, non è certamente innocente né puramente intellettuale parlare di dèi”. In questo caso, pensiamo a quei dèi germani che sbarcarono nell’Helluland nel Markland e nel Vinland con i primi esploratori dalle terre scandinave, secoli prima di Colombo.
  9. Goatmoon – What Once Was… Shall Be Again
    Un valido e gradito ritorno quello di Goatmoon che con il titolo programmatico “What Once Was… Shall Be Again” riattizza la brace di un Black Metal urticante, incendiario e senza compromessi. Il nuovo album, uscito per la finnica Werewolf Records, è un inno all’aggressività di scuola finlandese, un po’ in stile “Finnish Steel Storm”. Messe da parte le velleità Dungeon Synth e i vari progetti paralleli, BlackGoat Gravedesecrator si dedica nuovamente alla sua creatura principale, dopo ben sei anni dall’ultimo lavoro su lunga distanza.
  10. Høstsol – Länge Leve Döden
    Lo spirito del vero Black Metal di Norvegia, Finlandia e Svezia prende la forma di “Länge Leve Döden”, eccellente album di debutto di Cernunnus (Manes), Kalmos (ex-Barathrum), Rainer “Raikku” Tuominkanto (Ajattara) e Niklas Kvarforth (Shining), quattro artisti qui riuniti sotto la sigla Høstsol. “Länge Leve Döden” non è soltanto un omaggio agli anni Novanta ma un potente rituale in grado di evocare visioni di morte epiche e raggelanti. È un disco che non può mancare a tutti gli appassionati del genere.
  11. Tsjuder – Helvegr
  12. Austere – Corrosion of Hearts
  13. Sól Án Varma
  14. Kaevum – Kultur
  15. М8Л8ТХ – Nekrokrator
  16. Arghoslent – Resuscitation of the Revanchists
  17. KPN – Antîoche Livre I
  18. Ozone Dehumanizer – Nihil III
  19. Drakos Klan – Trance Human
  20. L’Amara – In Vino Veritas

Migliori EP, 7inch

SWTKHMR – Tod Mit Uns
La morte è con Noi!
Eccolo il Tristo Mietitore su scala industriale che oggi prende la forma caotica di un perverso quanto estremo Industrial War Metal dalla Francia, il tutto confezionato da una delle più famigerate label d’oltralpe, La Mesnie Herlequin, con tanto di Totenkopf provvisto di maschera antigas in bella vista. Già solo per questi motivi il progetto SWTKHMR è già un culto assoluto per gli appassionati di certe sonorità estreme, estremiste ed elitarie. È il genere di Black Metal, ibridato all’Industrial Noise più caustico, che opera una necessaria scrematura all’ingresso. Infatti, appena partono i primi secondi di “NON musica” dalla stereo rimangono solo i più valorosi. È il degno e meritorio pubblico per un reale superomismo dell’ascolto.

Frangar / SPQR – All’Armi!
“All’Armi!” è un eccellente sette pollici split che unisce Black Metal e Hatecore, ad opera di due importanti band italiane, Frangar e SPQR. I Nostri di certo non hanno bisogno di presentazioni per chi segue certi ambiti musicali “non conformi”.

Da ArcheoFuturismi è tutto
BUON ANNO!