Taake – Et Hav Av Avstand

Il freddo vento del vero Norsk Svartmetall soffia forte nei cieli di Bergen e il nuovo disco dei Taake lo incanala in una tempesta perfetta. Ecco che “Et Hav Av Avstand” (Un oceano di distanza), l’ottavo disco della band di Hoest, coglie appieno il bersaglio.
L’album, pubblicato da Svartekunst Produksjoner e Dark Essence Records, arriva dopo ben sei anni dal precedente e valido “Kong Vinter”. L’artista norvegese, che anche qui suona e registra tutti gli strumenti da solo, riesce a mantenere uno stile unico e inconfondibile, facendo evolvere la sua proposta in quattro lunghe tracce per circa quarantadue minuti di vero Black Metal norvegese.

Troviamo nel disco tutti gli elementi che hanno fatto grande il nome dei Taake. In particolare, si nota la capacità di coniugare un’attitudine old school con derive quasi prog, mantenendo una maniacale cura per i suoni e le melodie, sempre invernali e oscure. Pur mantenendo un missaggio che si rifà alla tradizione del genere, si sente l’attenzione e la cura per i vari elementi sonori, qui tutti ben dosati e amalgamati in un rapido caleidoscopio mutante. È un album da ascoltare in cuffia per apprezzare appieno l’estro di Hoest, qui libero di sperimentare faustianamente su lunga distanza.

La prima lunga traccia, “Denne Forblaaste Ruin Av En Bro”, si erge come una lode alle montagne e ai mari ghiacciati. Tra accelerazioni e decelerazioni, si ergono paesaggi di sventura e cascate di riff, sino alle urla finali che sembrano le grida lancinanti di un animale morente.
Successivamente, troviamo “Utarmede Gruver” in cui predomina un mood oscuro e melodie che rimandano a sonorità vicine ai primi dischi dei Taake. Al momento opportuno, fanno la loro parte sia un basso trainante, sia le chitarre sempre taglienti. Infine, nell’ultima parte il brano si dilata in una visione atmosferica che mantiene comunque il tema portante.

La seconda parte del lavoro, si apre con “Gid Sprakk Vi”, la traccia più breve dell’album (poco più di sei minuti), che fa il suo lavoro con un brano vecchia scuola, veloce e lancinante.
In conclusione, troviamo l’ottima “Et Uhyre Av En Kniv”, brano che anticipava l’uscita dell’album. Si tratta di un’ottima composizione di ben tredici minuti abbondanti che coniuga un riffing feroce con atmosfere proprie di album come Noregs vaapen. È un suono sempre glaciale e affilato come una lama pronta a saltarti alla giugulare. Nel finale tutto sembra sfaldarsi in un catartico e prolungato feedback di chitarra.

A livello vocale, tutto l’album mostra un’estrema versatilità e capacità di adattamento del timbro di Hoest ai vari passaggi delle lunghe composizioni.
Ci troviamo di fronte ad un grande e valido ritorno di uno dei migliori nomi del Black Metal norvegese, a dimostrazione che il vero spirito del Black Metal soffia ancora forte tra i fiordi scandinavi.

Tracklist:

  1. Denne Forblaaste Ruin Av En Bro
  2. Utarmede Gruver
  3. Gid Sprakk Vi
  4. Et Uhyre Av En Kniv