Mütiilation – Black Metal Cult

A più di trent’anni dalla loro nascita e dopo decenni d’inattività, tornano i Mütiilation. La band leggendaria fondata nel 1991 in Francia, esponente di primo piano de Les Légions Noires, nonché culto per tutti gli adepti del vero Black Metal, quello più urticante e incompromissorio, torna con un nuovo album per Osmose Productions intitolato significativamente “Black Metal Cult”.

Dopo quasi diciassette anni dal loro precedente album “Sorrow Galaxies”, e dopo sette anni da quando Meyhna’ch aveva sciolto i Mutiilation nel 2017, il ritorno sulla scena con un album di questa qualità e potenza era veramente insperato. Il disco è interamente composto e suonato in tutte le sue parti da Meyhna’ch.

Sono veramente pochi i nomi storici del Black Metal che riescono a creare un’atmosfera cruda e fredda come quella di Mütiilation. La natura primitiva e minimalista, il suono necrotico e cadaverico sono da sempre il marchio di fabbrica di un’artista come Meyhna’ch. Certo, la produzione appare un po’ meno grezza e lo-fi rispetto agli albori dei Novanta (che era realmente al limite del rumorismo) ma comunque siamo sempre in territori di raggelante crudeltà. Ad esempio, le chitarre che suonano ancora come lame affilate che stridono sull’acciaio, un po’ in stile Moonblood.

Con un brano schietto e diretto come “Hominicide” a confermare la qualità e l’intensità del ritorno, Mütiilation dimostra di non piegarsi ai tempi o alle mode, come quella infame del politicamente corretto. Si ascolti a riguardo la ferocia di “The Fall of Islam”.

Instant decline as the first minaret fall. Backstabbed by Iblis, lined against the wall. Anathemize and destroy Islam.
At the twilight of an dying christianity,
Next masquerade is gonna fall from grace
Gathered in hatred against the coranic yoke,
Your religion will burn with your mullahs.

Il finale “The Mirror of Disillusion” è un proclama di rabbia sorda contro tutti poser e i fiocchi di neve che vorrebbero “normalizzare” e svendere la scena nera per essere accettati dai soliti noti. Siamo di fronte ad un album che, ovviamente, non scontenterà i veri seguaci della fiamma oscura, quell che brilla ancora della sua elitaria mancanza di luce. Un occhio è rivolto alle radici del passato ma nel braccio c’è ancora la forza di dare giustamente fuoco e fiamme al futuro.
Come afferma Meyhnach in “Hominicide”:  “In the flash of the blade, another puppet falls.”

Tracklist:

1. Black Metal Cult
2. Hominicide
3. From the Plains of Ice and Death
4. Into the Cursed Necropolis
5. The Fall of Islam
6. The Mirror of Disillusion