Shining – Shining

Ad ogni uscita di un nuovo album degli Shining non sai mai cosa aspettarti. L’unica cosa certa è che con Niklas Kvarforth non c’è “safe space”. Tutto può accadere ed il lato più oscuro, imprevedibile e pericoloso del vero Black Metal è lì in agguato. Il genere musicale è preso e distorto in quello che è diventato Shining Metal, brillante e fedele solo a stesso e alla propria deriva stilistica che trita assieme DSBM, prog, cantilene gotiche, morbose fantasie di vendetta e urla disumane. Tutto assume i contorni di un gioco sadomaso con il proprio pubblico e il tutto senza una parola di sicurezza: o giochi sino in fondo o te vai.
L’undicesimo album degli Shining non fa eccezione. È un ottimo lavoro, assolutamente da avere in formato fisico se non altro per l’incredibile artwork a cura dell’artista Maxime Taccardi. L’artista d’origine francese realizza i dipinti con il proprio sangue, estratto dalle sue vene e usato come fosse inchiostro rosso. Niente di più adatto ad un lavoro che gronda violenza da ogni solco di vinile.

Sono sei lunghe tracce che prendo la forma di un CD o di un doppio vinile. “Avsändare Okänd” suona come uno dei brani più terrorizzanti mai realizzati dalla band svedese. Si desta mastodontica come un leviatano disgrazie, parte aggressiva per poi rallentare in una deriva melodica e crepuscolare con un cantato in chiaro che ricorda sonorità vibranti sul modello di V • Halmstad. La rabbia monta di nuovo e cosi le urla. Ai velocissimi colpi di batteria e indubbiamente un plauso va al lavoro fantastico fatto alle pelli da Nicholas Barker. Simultaneamente, con enfasi le chitarre tagliano l’aria come rasoi affilatissimi.


“Snart Är Dom Alla Borta” rallenta in un brano molto atmosferico, melodico e intensamente depressivo. È la cronaca di una campagna d’odio condotta contro d’umanità, una vita in cui non puoi fidarti di nessuno e tutto appare in salita. Le chitarre di Charles Edward Hedger e Peter Emanuel Huss riescono a creare un’atmosfera unica nei suoi intrecci passando da assoli prog a selvaggi riff Black.

Il brano migliore del lotto è “Allt För Döden” (tutto per la morte), traccia che riassume tutta l’essenza della band di Kvarforth: digressioni selvagge e velocissime in cui si narra di un romantico e sadico ballo con la morte. Esiste anche un video diretto dall’onnipresente Claudio Marino, molto crudo e violento, nonché pieno di sangue copiosamente grondante, che anticipò l’uscita dell’album. Ovviamente, va visto nella sua versione integrale e non censurata.

Conseguentemente, troviamo un brano “depressive-heavy metal” come “Fidelis Ad Mortem” che vede la partecipazione come chitarrista di un mostro sacro come Andy La Rocque (conosciuto sopratutto per il suo lavoro con King Diamond) e “Åttahundratjugo”, cover al piano di un brano di Erik Satie. Quest’ultima eseguita abilmente da un eclettico Kvarforth.

In conclusione troviamo “Den Permanenta Sömnen Kallar”, traccia dal drumming iperveloce che prima costruisce assieme alle chitarre una sorta di muro del suono per poi abbatterlo con violenza a suon di latrati inumani. Nel finale ritorna alla melodia chiudendo il cerchio.

Shining splende dell’oscurità che è ormai il suo misantropico regno. Siamo di fronte ad una band rinnovata che sotto la guida e la follia creativa ed esistenziale di Niklas Kvarforth ci consegna una delle migliori uscite in ambito Black Metal, andando oltre i confini del genere con uno stile unico ed inimitabile. Del resto, chi si azzarderebbe a farlo?

Tracklist:

  1. Avsändare Okänd
  2. Snart Är Dom Alla Borta
  3. Allt För Döden
  4. Fidelis Ad Mortem
  5. Åttahundratjugo
  6. Den Permanenta Sömnen Kallar