Sól Án Varma

Dalla terra del ghiaccio e del fuoco arriva come un meteorite alieno quello che è molto più di un side-project che raccoglie il meglio della scena Black Metal islandese. Sól án varma, ovvero “sole senza calore” racchiude nel titolo l’immagine di una vertigine cosmica, ipnotica e visionaria, ben rappresentata dalla lovecraftiana immagine di copertina.
Tutto iniziò dall’incontro di D.G. (Misþyrming) e T.Í. (Carpe Noctem, Naðra) per preparare un progetto speciale per il Roadburn Festival del 2018. In quell’anno, sette artisti della scena di Reykjavík, provenienti da gruppi quali Árstíðir Lífsins, Svartidauði e Wormlust (oltre i già citati Misþyrming, Carpe Noctem e Naðra), partecipano al progetto live intitolato “Vánagandr: Sól án várma” e il 28 aprile 2018 realizzano a Tilburg una suite di circa settanta minuti durante il festival olandese.

A distanza di diversi anni, i Nostri decidono di concretizzare quell’esperienza in un album registrato in studio ed oggi Sól Án Varma esce per la label tedesca Ván Records.
Il risultato è eccellente: la loro proposta, ora messa pienamente a fuoco, prende la forma di 12 tracce che condensano lo spirito del vero Black Metal islandese. Tutto si muove tra riverberi, momenti atmosferici e folklorici, visioni cinematiche e sperimentazioni ben dosate per tutta la durata del lavoro.
Come nelle esplosioni naturali dei geyser della loro isola i momenti di furia ribollente si alterano a momenti di quiete, passaggi lenti e quasi doom. Vi è una grande attenzione ai dettagli che si concretizza nell’unione di chitarre, tastiere ed esplosioni vocali. Un cantato grezzo alla Misþyrming la fa da padrone ma a volte cede il passo a voci in chiaro, liturgie ed evocazioni ultraterrene.
In certi momenti troviamo lunghi passaggi atmosferici alla Árstíðir Lífsins, in altri è il grezzo metallo nero e la furia invernale dei Carpe Noctem a prendersi la scena. Su tutto emerge anche un approccio alla materia vicino a quello degli Svartidauði di “Revelations of the Red Sword“, tra cacofonie sinfoniche e muri di suono che agitano forze telluriche.

Chitarre disarmoniche e implosioni cavalcano la nerezza di un Black Metal spaventoso e senza calore che ricorda non poco quello dei Deathspell Omega, mentre, immagini apocalittiche si fondono con una malinconia insulare che ci trasporta alla fine del mondo abitato dall’umano.
Sól án varma appare realmente come un omaggio all’Islanda, riunendo in un maelstrom, terrificante e affascinante al contempo, diversi approcci alla musica oscura che qui trovano una perfetta, quanto ferale, amalgama sotto un sole nero.

Tracklist:

  1. Afbrigði I
  2. Afbrigði II
  3. Afbrigði III
  4. Afbrigði IV
  5. Afbrigði V
  6. Afbrigði VI
  7. Afbrigði VII
  8. Afbrigði VIII
  9. Afbrigði IX
  10. Afbrigði X
  11. Afbrigði XI
  12. Afbrigði XII