Arditi – Insignia of the Sun

Pubblicato già nel 2020 in digitale, solo oggi “Insignia of the Sun”, album del duo svedese Arditi, s’incarna nei consoni e dovuti formati fisici (in CD e in due diverse edizioni in vinile, nera e grigia). L’uscita ad opera della Blooddawn Productions ci consegna uno dei più intensi lavori del duo svedese. È la seconda pubblicazione dell’anno a firma Arditi, contando anche il nuovo lavoro su lunga distanza “Emblem Of Victory” realizzato a gennaio, sempre per la label svedese fondata da Morgan Håkansson (Marduk).

Siamo in presenza di un’altra linea di vetta conquistata lungo l’implacabile avanzata del Martial Industrial corazzato di Henry Möller e Marten Björkman. Gli Arditi suonano sempre come gli Arditi, fedeli solo alla loro ieraticità e alla loro ferrea estetica marziale. Qui, però, tornano prepotentemente le sfumature alla Puissance e i passaggi Darkl Ambient, stile Cold Meat Industry anni Novanta. Inoltre, incomincia a sentirsi molto anche l’influenza del progetto Nordic Ritual Folk dei Leidungr, altra creatura di Henry Möller.

Vera novità di questo album è il brano iniziale e la sua ripresa finale che si avvale della seducente voce della sacerdotessa nordica N​í​undi. “To the Folk” da sola vale l’acquisto del disco: è il ritorno trionfale di un suono intriso di folklore nordico che scorre come sangue in un campo di grano. Chiaramente, ogni riferimento al recente conflitto sul versante est dell’Europa è assolutamente pertinente.

“New Atlantean God”, invece, è un brano dal sapore wagneriano. Qui si alternano tamburi e proclami che richiamano lo spirito di Thule e si circonda di aurea sacrale, ipnotica nel suo incedere implacabile e titanico.

Ben cinque brani su sei dell’EP “Bloodtheism” del 2018 (pubblicato solo su CD e in digitale) sono presenti anche “Insignia of the Sun”. Proprio il “teismo” di sangue degli Arditi si allarga in un’epica trascendente che sembra scorrere anche nelle vene e nei muscoli tesi delle statue di Arno Breker.

Successivamente “Discipline And Order” si muove tra rimembranze dei migliori e più intransigenti Puissance (Storico duo svedese Martial-Neoclassical formato da Henry Möller e Fredrik Söderlund) e immersioni profonde in un Dark Ambient senza compromessi e senza fondo alcuno. Qui s’odono in finale solo rumori di stivali che sembrano marciare per sempre ad un ritmo immutabile sotto la pioggia.

In conclusione, “Insignia of the Sun” torna all’iniziale motivo di “To the Folk” in una spirale sempre più epica. La voce di N​í​und è sempre qui a guidarci in un altrove, un’altra Europa (un URopia?) che risplende all’ombra delle spade sguainate verso il cielo, lì dove di erge un magnifico sole nero.

Burn like the Sun,
Oh Glorious Europe!
Suns and Daughters of soil and blood
Let your strength be witnessed
Let your Grace be reflected upon mountain and lake.
Rise, oh Glorious Europe
Burn like the Sun


Tracklist:

  1. To the Folk
  2. Conquering Energy
  3. New Atlantean God
  4. Creative Principle
  5. Bloodtheism
  6. Struggle Of The Blood
  7. Militant Fate
  8. Imperium Maius
  9. Discipline And Order
  10. To The Folk (Part II)