Winterblood – Finsternis

“Polar ambient”, quale migliore definizione per la bussola artistica di Stefano Senesi, in arte Winterblood? Anche la direzione del suo album, intitolato “Finsternis”, punta rigorosamente il nord, verso una sorta d’iperborea spirituale immersa in una lunga notte artica. Il suo ambient/drone naviga come una nave rompighiaccio fantasma tra le nebbie e l’oscurità (appunto “finsternis” in tedesco). Siamo di fronte a quattro lunghe tracce pubblicate in origine in forma di nastro magnetico per Canto Críptico, nel 2019 e oggi ristampate in doppio LP per Kunsthall Produktionen, l’etichetta di Tobias “Wintherr” Möckl, responsabile del progetto black metal svizzero Paysage D’Hiver.

Il fiorentino Stefano Senesi è attivo con il suo progetto dalla seconda metà degli anni Novanta. Winterblood ha alle spalle una corposa discografia che ha conquistato nel tempo un posto in primo piano nella scena black ambient internazionale, unendo suggestioni Berlin School alle esplorazioni del “Permafrost” di Thomas Köner, non sfuggendo al fascino delle atmosfere del Burzum più etereo ed etenista. Rimane sempre presente sottotraccia l’iconografia di un certo dungeon synth sotterraneo. Come al solito, il lato grafico della proposta del freddo “sangue invernale” è curata nei massimi dettagli. Anche “Finsternis” non fa eccezione con la bella illustrazione di W. G. Robertson in copertina.

Dalla malinconia per un passato perduto che sembra emergere della prima traccia, passiamo all’incantesimo della seconda, dove si palesa anche l’influenza di un certo dark ambient alla Cold Meat Industry, sino a sprofondare nel cupo e plumbeo drone mortifero del terzo atto. L’ultimo capitolo sembra ritornare all’inizio con una consapevolezza nuova, come un viaggio alla ricerca dell’Ultima Thule che ci trasporta in mondi altri, un’ipnosi che invita a trascendere l’umano.

Un lavoro da avere in formato fisico se apprezzate certe atmosfere minimali ed evocative. Un inverno dell’anima che trova nel passaggio al bosco la sua dimensione ideale e necessaria, non per riposare ma per ripartire ancora verso nuove sfide. Paesaggi sonori bianchi che ci spingono ad attraversare l’ignoto ascoltando l’elettronica evanescente ed essenziale di Winterblood.

Tracklist:

Chapter I
Chapter II
Chapter III
Chapter IV