Ulvtharm – Wrēkō

Wrēkō è una parola proto-germanica che significa persecuzione o vendetta. È anche il titolo del debutto solista in campo Black Industrial di Ulvtharm (Jouni Heikki Ollila), membro assieme a Nordvargr e Drakh della leggendaria formazione svedese Mz.412. L’album diviso in cinque tracce esce per Cyclic Law, una delle migliori label al mondo per sonorità Dark Ambient/Post Industrial.

Ollila, oltre alla sua attività con i Mz.412, ha iniziato il suo percorso nella musica Industrial alla fine degli anni ’80 co-fondando i pionieri dell’Electronic Body Music svedese, ovvero i Pouppée Fabrikk (assieme a Nordvargr e Leif Roland Holm che assieme a Ollila daranno vita da lì a poco al primo nucleo dei Maschinenzimmer 412, successivamente Mz.412 con l’entrata di Jonas “Drakh” Aneheim e l’uscita di Holm).

Tutt’oggi Ollila è attivissimo sul versante della musica elettronica più sperimentale sotto diversi pseudonimi. Ad esempio, citiamo quello di Alk0 (progetto sul versante Noise Industrial ritmico) e BURG. Quest’ultimo è un one man project che si serve principalmente di synth analogici e altra strumentazione ellettronica che permette ad Ollila di sperimentare dal vivo tra Techno Ambient e sonorità synth Berlin School.

Wrēkō nasce durante l’elaborazione e le registrazioni di “Svartmyrkr” l’ultimo album dei Mz.412 uscito agli inizi del 2019. Era il 2018 e Ulvtharm viveva in Malesia e collaborava a distanza al nuovo album dei titani del Black industrial. Molto del materiale realizzato da Ulvtharm incomincia a prendere una direzione differente, tanto che l’artista svedese decide di tenerlo da parte e rielaboralo in seguito. Nasce in questa maniera, dopo anni di gestazione, il suo debutto solista a nome Ulvtharm, virando verso un versante più Dark Ambient che Black Industrial.

Non è un caso che il lavoro suoni molto vicino ai lavori più atmosferici dei Mz.412 (si ascolti la seconda traccia “We Will All Abandon You” e la successiva “Death Of The Locusts”) ma che sia anche molto vicino ad un suono alla Lustmørd (era “Heresy”). È un sound anche saturo di reminiscenze della Cold Meat Industry anni Novanta che riesce a suonare ancora freddo come la morte, realmente terrorizzante e angosciante in certe sue parti. “All The Lambs”, ad esempio, all’inizio si presenta come una perfetta colonna sonora da film dell’orrore, un’immaginario carico di tensione che poi sfocia catarticamente in evocativo Ritual Industrial fatto di clangori meccanici e sinistre percussioni.

L’apice arriva però con l’ultimo brano “Evigt Mörker” (ovvero “Oscurità eterna”). Si tratta di un tuffo profondo nella mente e nella psiche verso qualcosa di realmente terrificante e vendicativo. Siamo di fronte ad un lungo brano di quasi quattordici minuti che si sviluppa come un parassita nel lato più nero della mente. “Evigt Mörker” è un lento scivolamento tra demoniache voci alterate. Pianti femminili campionati si odono nel finale.

In finale, Wrēkō è un ottimo lavoro, impreziosito anche dal pregevole artwork di Axel Torvenius. Inoltre, è anche un album che non può mancare a tutti gli adepti del culto nero di Mz.412.

Tracklist:

  1. God Of Sleep
  2. We Will All Abandon You
  3. Death Of The Locusts
  4. All The Lambs
  5. Evigt Mörker