Taake / Helheim – Henholdsvis

Bergen è una piccola e incantevole cittadina norvegese. Passeggiando per il quartiere di Bryggen si possono ancora ammirare le graziose case di legno della lega anseatica (XIV – XVIII), ricostruite dopo l’incendio del 1702. La città che si affaccia sulle acque del Byfjord è anche uno dei luoghi più importanti per la storia del black metal norvegese. In molti ricordano il rogo della Stavkirke di Fantoft, la chiesa di legno bruciata il 6 giugno del 1992 da Varg Vikernes ma, al di là dei noti fatti di cronaca nera, Bergen è la città ha dato i natali allo stesso Burzum ed ha visto nascere molte band black metal, dagli Immortal ai Gorgoroth. È stata inoltre la fucina del blackened death metal degli Aeternus e del viking/black dei Borknagar.

Tra le molte band di Bergan spiccano anche i Taake e gli Helheim che oggi si riuniscono in un disco 10” split intitolato “Henholdsvis”, pubblicato per Svartekunst Produksjoner e Karisma Records.

Questa volta i Taake si sono ispirati alla prosa dello scrittore norvegese Arne Garborg (1851-1924), intellettuale molto critico sul ruolo della religione nella società moderna. Garborg era stato molto attento ai conflitti (mai sopiti) tra l’identità nazionale norvegese e quella europea, tutti temi di profonda attualità anche oggi. La veloce e cangiante “Brotne Bein Og Mannefall” con la sua chitarra in tremolo picking ben si adatta alle sfuriate della voce di Ulvhedin Høst. “Ein Baat I Foss” musicalmente ricorda i primi tre dischi della band. È un brano devastante che fonde la tradizione nera norvegese con uno stile personale evolutosi nel tempo, sempre restando lontano dalle mode e senza cedimenti al mainstream.

Si tratta della terza e ultima uscita di questo genere realizzata dai Taake. Le prime due sono state realizzate nel 2020 e vedevano la creatura di Høst dividere i lati del vinile prima con i Deathcult, in seguito con i Whoredom Rife. Nel 2021 i Taake realizzano un nuovo split, questa volta con gli Helheim, band di stampo black/viking. Questi ultimi contribuiscono qui con due cover: “Heksesabbat / Witches Sabbath” degli Emperor, traccia originariamente pubblicata nell’album tributo “A Tribute to Emperor – In Honor of Icon E” del 2012 (ora rimasterizzata) – e una versione completamente diversa e originale della canzone dei Taake “Orkan”, tratta dall’album “Noregs Vaapen” (2011).

Proprio questa versione di “Orkan” sorprende e affascina. Il brano originale dei Taake all’uscita aveva scatenato le ire dei censori del politicamente corretto. La causa era un testo che prendeva di mira anche il fondamentalismo islamista e tutto il suo corredo di atrocità commesse nel nome di un Dio che si vuole unico.  Ovviamente, il black metal dei Taake (ma tutto il black metal dovrebbe farlo se vuole esser preso sul serio) non si sottomette affatto al Dio delle religioni abramitiche, anzi promette battaglia davanti alle immagini della bandiera norvegese bruciata, triste episodio rievocato anche nelle parole esplicite di “Orkan”.

Til Helvete med Muhammed og Muhammedanerne
Utilgivelige skikker
For det ulmer i efterkrigstid
Vintersolen går opp i vest
For de som brenner flagget vårt
Svin
Feltherrenes vitnesbyrd
Hardt mot hardt nu våkner snart
Norge

Gli Helheim creano un’efficace versione viking metal che unisce un sound tra Enslaved e primi Ulver. Un brano dall’ephos guerriero che non lascia indifferenti. Per fortuna in Norvegia che c’è ancora voglia di combattere per le proprie radici e la propria terra. C’è chi non vuole darla vinta ad invasori subdoli che strisciano utilizzando l’arma della pietà e della compassione prima di pugnalarti alle spalle.  

“Henholdsvis” è un ottimo split che conferma la qualità di due grandi band degli anni Novanta, coraggiose realtà che hanno ancora molto da dire nel panorama norvegese contemporaneo.

Tracklist:

  1. Taake – Brotne Bein Og Mannefall
  2. Taake – Ein Baat I Foss
  3. Helheim – Orkan
  4. Helheim – Heksesabbat