Sturm Café – Fernes Land

Quando si parla di Electronic Body Music old school il duo svedese Sturm Café è sempre una garanzia. Il loro terzo album, intitolato “Fernes Land”, conferma il meritato status di band Synth/EBM di culto.

Nati agli inizi degli anni Duemila per opera di Jonatan Löfstedt e Gustav Jansson, due amici provenienti entrambi da Gävle, i Nostri si fanno conoscere ben presto fuori dalla Scandinavia con l’ottimo esordio “So Seelisch, So Schön!”, pubblicato nell’ormai lontano 2005. L’album conquista da subito un pubblico internazionale, non solo in Germania dove il duo vanta un’ottima schiera di fan. È seguito da una serie di EP e singoli che mantengono altissimo il livello (tra i quali da segnalare “Tot EP” e “Koka Kola Freiheit”). Nel 2015 esce un nuovo album, intitolato “Europa”. Il duo fa evolvere ancora di più il suo sound verso una forma di EBM minimale, muscolare ma a tratti retro-futurista. I loro brani, quasi tutti cantati in tedesco (con un marcato “accento svedese”), guardano a DAF e Nitzer Ebb, ma anche al synth pop e all’italo disco.

Il nuovo album “Fernes Land” è un lavoro che suona come un classico dal sapore vintage ma con uno sguardo senza tempo. Esemplificativa è la riuscita grafica della copertina che aggiorna il marchio della band (una tazza di caffè con tre folgori) ad un convincete immaginario new retro wave. Qui si affonda negli anni Ottanta, in particolare in una sci-fi alla Tron. Anche in quest’occasione emerge la profonda passione di Gustav Jansson per le apparecchiature analogiche. Il brano “Fernes Land” presenta anche il suono di sottofondo di un viaggio in treno da Hässleholm a Lund in prima classe sul treno di Öresund. “Funkbereit”, invece, si avvale di un campionamento tratto dal film “Europa“, uno dei capolavori del grande Lars Von Trier. Tra omaggi ai Kraftwerk e adrenalina da folgorante körpermusik gli Sturm Café trovano il loro perfetto bilanciamento.

L’EBM più cattiva riemerge in particolare nella bellissima “Schauspiel” ma non mancano slanci melodici di marca teutonica. Si ascolti la spensieratezza berlinese di un brano come “Discolied” o la wave downtempo di “Spielzeit”. Ancora un’ottima prova vocale di Jonatan Löfstedt, anche qui capace di modulare il suo timbro vocale a seconda dell’occasione mantenendo sempre una certa personalità. Da un brano finale come “Die Schreckensinsel” emerge anche una passione evidente per le colonne sonore di Fabio Frizzi, quelle realizzate per i film di Lucio Fulci. La traccia propone una sorta di wave-Ebm da scenari di contagio degni dei migliori film di zombie. Fatevi contagiare anche voi dal retro futurismo teutonico degli Sturm Café, perfetto vaccino contro i tempi moderni. Non ve ne pentirete.

Tracklist:

1. Intro
2. Männer Gegen Männer
3. So Lange Es Geht
4. Fernes Land
5. Funkbereit
6. Schauspiel
7. Discolied
8. Spielzeit
9. Die Schreckensinsel