King Dude & Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Hand – Black Rider On The Storm ‎

La collaborazione tra l’americano Thomas Jefferson Cowgill e la band viennese arriva come una tempesta improvvisa a ciel sereno. L’american gothic di King Dude incontra la psichedelia oscura in salsa kraut rock dei Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Hand ed il risultato è un lavoro sorprendete. “Black Rider On The Storm” è un concept album sulla vendetta. È la storia di un veterano della guerra civile che viaggia in lungo e in largo per trovare gli uomini che hanno ucciso la sua famiglia e dato alle fiamme la sua fattoria.

il disco potrebbe essere la perfetta colonna sonora di un film western/horror cupo e sanguinario, dove i protagonisti si muovono tra allucinazioni, deliri messianici e sostanze psicotrope indiane. L’impianto musicale rimane prettamente ancorato al darkfolk di King Dude ma con un’accentuata componente prog kraut sorretta dalle robuste chitarre stoner della band di Albin Julius.

Come riferimenti immediati vengono subito alla mente le “Murder Ballads” di Nick Cave and the Bad Seeds, la colonna sonora del film di Jim Jarmusch, “Dead Man”, realizzata da Neil Young, oltre ad un certo sporco drone doom alla Earth che emerge soprattutto nei momenti strumentali.

Con un’attenzione peculiare alle atmosfere e ai dettagli il sodalizio ci regala almeno due ottimi brani memorabili: l’ispirata traccia omonima (per cui è stato realizzato anche un video) e “Spiritual Vampire”, brano altamente trascinante, nonché inquietante nelle parole che lo compongono:

I’m a spiritual vampire, baby
Nothing ever is free
I’m a haunted house now, darling
Come on inside, see
I’m as black as the background, baby
On a moonless night
I’m a wedding cake made of flesh and bone
Come and take a bite

La voce di un ispirato King Dude ti sputa addosso l’inferno, tra omicidi passionali e una caccia all’uomo che non conosce pietà. In “Bury The Knife” declama:

I will bury the knife
Deep in your chest with the rest of your kids and your wife
Don’t you know that you’re living on borrowed time?

È nel brano “Dead Man”, quando la voce di Cowgill incontra quella di Marthynna, che entriamo nel cuore di tenebra di una collaborazione faustiana che evoca l’immagine di un cowboy sotto peyote uscito fuori dall’oltretomba. All’orizzonte sembra di intravedere il Santo degli Assassini, personaggio dei fumetti creato da Garth Ennis per Preacher, un pistolero del West trasformato dal diavolo in uno spietato e inclemente angelo della morte. È il sogno della conquisto della frontiera che si fa incubo, mentre sullo sfondo si erge un deserto psichedelico memore degli Ash Ra Tempel. 

Non è un caso che i tre brani strumentali dell’album, “The Drifter And The Dog”, “Strange Visions” e “Going To The Sun”, guardano alle sperimentazioni prog rock tedesche che hanno negli attuali Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Hand dei validi porta bandiera ed eredi.

“Black Rider On The Storm” è l’esito di un’ottima collaborazione artistico musicale che mette in scena due potenti immaginari in collisione. Debordando in un’oscura e sanguinaria tempesta sonora, King Dude e i viennesi appaiono realmente come cavalieri neri che cavalcano verso il sole. Attraverso un mondo spietato e in macerie, loro si dirigono verso la vendetta e oltre.

Tracklist:

  1. Hell’s Canyon
  2. Black Rider On The Storm
  3. All I See Is You
  4. The Drifter And The Dog
  5. Bury The Knife
  6. Holy Congregation
  7. Strange Visions
  8. Spiritual Vampire
  9. Dead Man
  10. The Bitter Cup
  11. Going To The Sun