Hate Forest – Innermost

Pubblicato in occasione del solstizio d’inverno, il nuovo album a firma Hate Forest è un concentrato di brutalità, rabbia e freddezza. “Innermost” è l’ennesimo urlo selvaggio diretto verso il cielo invernale. La creatura di Roman Saenko, chitarrista e bassista dei Drudkh, nonché responsabile di diverse band come Precambrian, Rattenfänger e Windswept, continua a colpire duro. Dalla martoriata Kharkiv, dalle terre ucraine straziate dal gelo e ancora sotto il fuoco nemico, ecco un album che toglie il fiato. Sei tracce concentrate in poco più di mezz’ora bastano per confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, come la band sia ormai una leggenda indomita e deflagrante del Black Metal europeo.

Sulla scia del precedente album, “Hour of the Centaur” (2020) anche “Innermost” è un tripudio di blast beats accompagnati dai riff e dalle urla gutturali di Saenko. Monolitico e spaccasassi, “Innermost” ha quella carica selvaggia e grezza propria di un certo Black Metal esteuropeo. È un approccio vecchia scuola che non si piega e ovviamente non guarda in faccia a nessuno.

Il primo brano, “Those Who Howl Inside the Snowstorm”, invoca la tempesta più gelida che potete immaginare ma già nel secondo brano, “By Full Moon’s Light Alone the Steppe Throne Can Be Seen” siamo in una dimensione più epica, a tratti debitrice del folklore ucraino, con atmosfere e melodie che possono ricordare non poco i Drudkh. Segue la fulminea “Ice-Cold Bloodless Veins” che spinge sull’acceleratore senza guardarsi indietro.

“Temple of the Great Eternal Night” è il miglior brano del lotto. È un pezzo sorprendente con un intermezzo acustico a metà del brano che carica prima dell’esplosione sonora. Il brano si conclude in maniera minimale con un paio di ripetuti accordi di chitarra che lentamente scivolano via.

Con “Whiteout Silence” torniamo ad un Raw-Black Metal carico di furia e velocità in puro stile Hate Forest. Ad un certo punto il brano si interrompe bruscamente per lasciar spazio a “Solitude in Starry December”, ipnotica e sognante quanto diretta e determinata conclusione dell’album.

In sintesi, siamo di fronte ad un’altra grande prova che non scontenterà gli estimatori di uno dei pilastri del metallo nero ucraino.

Tracklist:

  1. Those Who Howl Inside The Snowstorm
  2. By Full Moon’s Light Alone The Steppe Throne Can Be Seen
  3. Ice-Cold Bloodless Veins
  4. Temple Of The Great Eternal Night
  5. Whiteout Silence
  6. Solitude In Starry December